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Dalla metà degli anni Ottanta, quando l'Atto Unico Europeo consolidò gli sviluppi seguiti ai Trattati di Roma e disegnò il Mercato Unico, fino ai primi anni del nuovo millennio, l'integrazione europea ha sperimentato un'evoluzione di straordinaria intensità: l'adozione dell'euro, ampi allargamenti, politiche comuni o concertate in settori come la concorrenza, le comunicazioni, la ricerca, l'ambiente, gli interventi di pacificazione in aree di crisi, la gestione dei confini esterni hanno fatto sembrare irreversibili l'attore politico e una società europea unitari. A partire dal 2005, anno del fallimento del Trattato costituzionale, con la crisi dei debiti sovrani europei (2009) e la successiva crisi sull'immigrazione (2014), il percorso di integrazione ha subito un'involuzione: la difficoltà decisionale si è accompagnata alla erosione della credibilità delle istituzioni quali garanti dell'interesse comune. Il rovesciamento di prospettiva è stato particolarmente vistoso in Italia, scesa all'ultimo posto nel sostegno all'integrazione. Nel volume storici e studiosi della politica, dell'economia e delle idee mettono a fuoco attori, momenti e processi di questa recente storia europea e italiana, per porre in una necessaria prospettiva di medio periodo le drammatiche vicende di oggi.